Transizione energetica nel settore agroalimentare

– Contributi a fondo perduto fino all’80% –

 

La misura “Parco Agrisolare” finanziata dal PNRR (Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Componente 1 “Economia circolare e agricoltura sostenibile”, Investimento 2.2) è concepita per accelerare il processo di decarbonizzazione del sistema energetico, massimizzando la sostenibilità delle imprese italiane dei settori agricolo ed agroindustriale, con investimenti in energia pulita/rinnovabile (al fine di ridurre l’impronta carbonica), miglioramento dell’efficienza energetica delle operazioni agricole, riduzione dei costi operativi (attraverso l’adozione di tecnologie innovative più efficienti).

 

Il Bando Agrisolare 2024 in particolare, pubblicato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) il 13.02.24 e gestito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), prevede la selezione e il finanziamento di interventi che consistono nell’acquisto ed installazione di impianti fotovoltaici, con potenza di picco compresa tra i 6KWp e 1 MWp, sui tetti dei fabbricati strumentali all’attività delle imprese beneficiarie (dei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale), con totale esclusione di consumo del suolo.

 

Unitamente a tale attività, possono essere eseguiti uno o più interventi complementari di riqualificazione dei fabbricati ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture.

Le spese ammissibili dal bando riguardano infatti anche la rimozione e lo smaltimento di tetti esistenti, la bonifica dei tetti per la rimozione dell’amianto, la realizzazione dell’isolamento termico dei tetti e la realizzazione di sistemi di aerazione / sistemi automatizzati di ventilazione e/o di raffreddamento, acquisto di batterie di accumulo, realizzazione di sistemi di gestione intelligente dei flussi e degli accumulatori.

I destinatari del Bando Agrisolare 2024 ovvero coloro che possono presentare l’istanza  avente ad oggetto il finanziamento per l’installazione di pannelli fotovoltaici ed eventualmente la realizzazione delle suddette attività complementari sono:

-imprenditori agricoli che, in forma di persona fisica o giuridica (es. società, incluse quelle con una struttura societaria complessa / cooperative agricole, anche sotto forma di consorzio) esercitano una delle attività dell’art. 2135 c.c. ovvero coltivazione  del  fondo,  selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse (dirette ad es. alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione dei prodotti  ottenuti dalle attività di cui sopra);

-imprese agroindustriali ovvero aziende attive nella lavorazione, trasformazione e/o commercializzazione dei prodotti agricoli, il cui codice ATECO (relativo all’attività prevalente) rientri, alla data di presentazione della domanda, tra quelli riportati nell’Elenco Codici Ateco del 21.07.23 emanato dal MASAF);

-altre forme associative (es. A.T.I., R.T.I., reti d’impresa, comunità energetiche rinnovabili-CER).

La selezione delle istanze/proposte che rispondono ai requisiti minimi di partecipazione avviene secondo una procedura a sportello, ovvero di individuazione secondo l’ordine cronologico di invio, sulla base del raggiungimento dei valori soglia e delle risorse finanziare disponibili.

E’ dunque importante sottolineare che, una volta aperto il bando, il tempo a disposizione per ottenere il contributo è limitato e che i fondi sono erogabili fino a esaurimento (ovvero, in sintesi, la precedenza verrà data a coloro che per primi faranno la richiesta).

 

La misura del contributo a fondo perduto del Bando Agrisolare 2024 può giungere fino all’80% dell’investimento a seconda della tipologia di impresa e della localizzazione geografica, per cui è necessario avvalersi di esperti del settore per ricercare e trovare la soluzione più adatta alle esigenze specifiche dell’impresa (anche in chiave di ottimizzazione della misura in cui il contributo a fondo perduto può venir erogato).

 

Entro 18 mesi dalla data della pubblicazione dell’elenco dei soggetti beneficiari ammessi al contributo (redato dal GSE, in qualità di Soggetto Attuatore della presente misura incentivante) gli interventi oggetto dell’incentivo devono essere realizzati, collaudati e rendicontati (comunque entro il 30.06.2026).

E’ anche così che un’impresa si qualifica in chiave ESG, creando valore nel rispetto dell’ambiente per le future generazioni.